Andamento del mercato dei piani
Il mercato dei piani ha iniziato a dare segni di risveglio dopo il prolungato periodo di rallentamento durato oltre due mesi. Si rileva che un numero crescente di operatori ritenga che i prezzi abbiano toccato le punte minime e che presto possano rimbalzare.
Tuttavia, questa convinzione non è priva di dubbi stante il contesto congiunturale sfavorevole.
I motivi su cui si basa il mutato sentiment degli operatori del mercato vanno ricondotti principalmente alla sopraggiunta necessità di ricostituzione delle scorte da parte della distribuzione dopo l’alleggerimento degli ultimi mesi. Le sensazioni degli operatori sono poi rafforzate dalle attese dell’imminente ripresa dell’industria automobilistica grazie all’allentamento della carenza di semiconduttori.
In questo quadro i produttori stanno già applicando dei rialzi dei loro listini sulla scia della maggiore vivacità del mercato.
Va inoltre evidenziato che l’atteso aumento della domanda di coils per la ricostituzione delle scorte e per il ritorno dell’automotive si accompagnerà con una riduzione dell’offerta da parte dei produttori dovuta al prolungamento del periodo di chiusura di molti impianti produttivi per manutenzioni.
ArcelorMittal ha già chiuso un altoforno in Francia con una capacità di 1,2 milioni di tonnellate all’anno, mentre ArcelorMittal Bremen in Germania ha ridotto la produzione delle sue linee di laminazione senza fermare completamente gli impianti.
Inoltre, Hebei Iron & Steel Serbia fermerà uno dei suoi impianti prima della fine di luglio, senza una data prestabilita per il riavvio.
Acciaierie d’Italia e Arvedi, hanno confermato l’arresto dei forni per l’esecuzione delle manutenzioni programmate.
Fonti di mercato hanno suggerito che gli effetti dei tagli alla produzione saranno visibili nel mercato europeo in autunno, dopo la pausa estiva. Se la domanda degli utenti finali riprenderà come dalle aspettative degli operatori, la combinazione del miglioramento dell’attività e della riduzione dell’offerta potrebbe dare una spinta ai prezzi dei coils nell’ultimo trimestre del 2022.
L’import
Le importazioni risultano attualmente poco competitive stanti gli attuali tassi di cambio e i tempi di consegna più lunghi rispetto alle alternative europee.
La fonte di materiale più economica nella scorsa settimana è stata quella di provenienza turca, anche se ci sono state poche offerte date le recenti festività del Paese.
Va comunque sottolineato che negli ultimi mesi l’attività di import è rimasta in generale sostenuta nonostante la debolezza della domanda interna.
Sembra infatti che gli importatori europei abbiano utilizzato circa il 29% delle quote di salvaguardia disponibili per il 3^ trimestre già entro la metà di luglio. L’anno scorso, all’inizio di luglio, nello stesso periodo, era stato utilizzato circa il 18%.
Tra i prodotti piani, sono state utilizzate oltre il 70% delle quote di coils zincati, con quote indiane, turche e “altri paesi” completamente consumate. Le quote dei coils a caldo e dei coils a freddo rimangono ampiamente disponibili. Si evidenzia però il totale utilizzo delle quote cinesi di fogli rivestiti metallici per il sottogruppo 4b tipicamente destinato al settore automotive.
La produzione mondiale di acciaio in giugno
La produzione mondiale di acciaio grezzo per i 64 paesi considerati dalla World Steel Association (worldsteel) è stata di 158,1 milioni di tonnellate (Mt) a giugno 2022, con una diminuzione del 5,9% rispetto a giugno 2021.
I primi 10 paesi produttori di acciaio
- La Cina ha prodotto 90,7 Mt a giugno 2022, in calo del 3,3% rispetto a giugno 2021.
- L’India ha prodotto 10,0 Mt, in aumento del 6,3%.
- Il Giappone ha prodotto 7,4 Mt, in calo dell’8,1%.
- Gli Stati Uniti hanno prodotto 6,9 Mt, in calo del 4,2%.
- Si stima che la Russia abbia prodotto 5,0 Mt, in calo del 22,2%.
- Si stima inoltre che la Corea del Sud abbia prodotto 5,6 Mt, in calo del 6,0%.
- La Germania ha prodotto 3,2 Mt, in calo del 7,0%.
- La Turchia ha prodotto 2,9 Mt, in calo del 13,1%.
- Si stima che il Brasile abbia prodotto 2,9 Mt, in calo del 6,1%.
- Si stima infine che l’Iran abbia prodotto 2,2 Mt, in calo del 10,8%.
Produzione di acciaio grezzo per macro area geografica
- L’Africa ha prodotto 1,2 Mt a giugno 2022, in calo del 18,7% rispetto a giugno 2021.
- Asia e Oceania hanno prodotto 118,8 Mt, in calo del 3,1%.
- L’UE (27) ha prodotto 11,8 Mt, in calo del 12,2%. Europa, Altro ha prodotto 3,8 Mt, in calo del 10,9%.
- Il Medio Oriente ha prodotto 3,4 Mt, in calo del 5,0%.
- Il Nord America ha prodotto 9,6 Mt, in calo del 2,4%.
- Russia e altri paesi CSI + Ucraina hanno prodotto 5,9 Mt, in calo del 34,3%.
- Il Sud America ha prodotto 3,7 Mt, in calo del 4,9%.
- I 64 paesi inclusi in questa tabella rappresentavano circa il 98% della produzione mondiale totale di acciaio grezzo nel 2021.
I 64 paesi inclusi in questa tabella rappresentavano circa il 98% della produzione mondiale totale di acciaio grezzo nel 2021.
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Alessandra Sangoi
CEO