Andamento del mercato dei piani
Il mercato europeo dei piani sta affrontando un rallentamento dell’attività di scambio a causa della persistente debolezza dei consumi degli utenti finali. Gli operatori di mercato riconoscono che il prezzo minimo sia stato raggiunto ed ormai ritengono che ulteriori cali significativi dei prezzi siano improbabili.
Molti acquirenti hanno scelto di ritirarsi dal mercato nonostante le fonti di mercato sostengano che i prezzi dei coils si stabilizzeranno ai livelli attuali e non ci sia la previsione di ulteriori tendenze al ribasso. Tuttavia, la domanda fatica a riprendere slancio e si riscontra solo un approvvigionamento limitato alle necessità di riassortimento.
Gli acquirenti sono restii ad accumulare scorte e questo favorisce la contrazione degli scambi. I buyers in generale stanno adottando un atteggiamento attendista che si palesa in ordini con orizzonti di brevissimo respiro cioè con consegne pochi giorni.
Alcune segnalazioni indicano che alcuni produttori di HRC stanno registrando timidi aumenti dei prezzi per contrastare lo scivolamento al ribasso. Un ulteriore motivo che rafforza la convinzione che i prezzi delle bobine abbiano toccato il fondo si riconduce al rialzo di circa €20/tonnellata rispetto a maggio delle offerte di importazione provenienti dai paesi asiatici.
Le fonti del settore riportano che tanto i produttori che i distributori e i centri servizi dell’acciaio nel Nord Europa hanno notato un cambiamento di atteggiamento, con un aumento delle richieste per le bobine per consegna settembre.
Nonostante ciò, molti operatori sono convinti che i volumi di acquisto rimarranno limitati a causa della scarsa domanda nel settore delle costruzioni e della contrazione dei consumi dovuta all’inflazione. Conseguentemente le acciaierie europee hanno programmato un periodo di manutenzione estiva più lungo per bilanciare l’offerta e la domanda.
I produttori di acciaio dell’Europa nord-occidentale sono impegnati nelle negoziazioni di contratti a lungo termine, ma è improbabile che i prezzi obiettivo dei produttori si riflettano pienamente negli accordi. I negoziati si prevede che si trascinino almeno fino a luglio-agosto.
In conclusione, il mercato europeo dei piani è rallentato a causa della debolezza dei consumi, e non si prevedono ulteriori cali significativi dei prezzi. Gli acquirenti rimangono cauti e non sono disposti ad accumulare scorte.
I dati sulla produzione di acciaio in Italia
La produzione italiana di acciaio grezzo è diminuita del 9,5% su base annua a maggio a 1,9 milioni di tonnellate, secondo i dati pubblicati da Federacciai. Nei primi cinque mesi dell’anno, la produzione è diminuita del 7,9% su base annua a 9,5 tonnellate.
La produzione di acciaio piano è diminuita a 4,1 milioni di tonnellate nel periodo gennaio-maggio.
La produzione italiana di acciaio grezzo è diminuita dell’11,5% su base annua nel 2022 a 21,6 milioni di tonnellate. La produzione di piani è crollata del 13,8% a 9,5 mt.
La produzione mondiale di acciaio a Maggio
La produzione mondiale di acciaio grezzo per i 63 paesi rilevati dalla World Steel Association (worldsteel) è stata di 161,6 milioni di tonnellate (Mt) a maggio 2023, con un calo del 5,1% rispetto a maggio 2022.
L’Africa ha prodotto 1,3 Mt a maggio 2023, in aumento del 18,6% rispetto a maggio 2022. Asia e Oceania hanno prodotto 119,5 Mt, in calo del 6,0%. L’UE (27) ha prodotto 11,6 Mt, in calo dell’11,2%. Europa. Il Medio Oriente ha prodotto 4,4 Mt, in crescita del 4,3%. Il Nord America ha prodotto 9,6 Mt, in calo del 3,7%. Russia e altri paesi della CSI + Ucraina hanno prodotto 7,9 milioni di tonnellate, in aumento dell’11,5%. Il Sud America ha prodotto 3,6 Mt, in calo del 5,2%.
I 63 paesi inclusi in questa tabella hanno rappresentato circa il 97% della produzione mondiale totale di acciaio grezzo nel 2022. Regioni e paesi coperti dalla tabella:
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Alessandra Sangoi
CEO
