Andamento del mercato dei piani

Il mercato europeo dei coils continua ad essere caratterizzato da una bassa attività di scambio. Le compravendite sono ancora limitate alle sole necessità di riassortimento di magazzino.

Alcuni produttori stanno stimolando l’acquisizione di ordini per riuscire ad alimentare i loro impianti attraverso la proposta di condizioni più vantaggiose per le consegne entro l’anno rispetto agli ordini per le consegne del primo trimestre.

I produttori si aspettano infatti che presto si possa intravedere una ripresa della domanda apparente con possibile recupero dei prezzi. La distribuzione e i centri servizi pare stiano esaurendo la fase di de-stoccaggio e questo dovrebbe generare necessità di approvvigionamento per il primo trimestre. Conseguentemente i produttori stanno tentando di aumentare i prezzi per gli ordini con consegne previste per il prossimo anno.

Nel secondo semestre di quest’anno le acciaierie hanno cercato di contrastare il basso livello della domanda giunta ad un livello quasi senza precedenti, con riduzioni significative dei prezzi. Tutto questo si è reso necessario per sostenere le produzioni ma ora è forte necessità di aumentare i prezzi di vendita anche alla luce dei maggiori costi energetici.

Va evidenziato che i tempi di consegna per alcune tipologie di materiale si stanno allungando. Inoltre secondo il sentiment del mercato i prezzi dei prodotti derivati dai coils come lamiere e tubi potrebbero ormai aver raggiunto il fondo anche in considerazione della possibile ripresa dell’automotive Tutto ciò rafforza l’aspettativa del verificarsi delle condizioni per un recupero dei toni del mercato nel prossimo trimestre.

Va comunque evidenziato che le previsioni degli economisti di una recessione incombente inducono alla cautela nelle decisioni degli operatori.

La sensazione condivisa è che molti buyers abbiano la necessità di rifornirsi ma stiano attendendo la punta minima di prezzo per lanciare i loro fabbisogni per il primo trimestre. È ragionevole immaginare che qualora ciò avvenisse in modo diffuso ci sarà una ripresa della domanda apparente che i produttori accompagnerebbero con un rimbalzo dei prezzi.

 

L’import

Le offerte dall’import sono meno aggressive e viene addirittura riportato che alcuni esportatori cinesi, coreani e giapponesi di coils a caldo abbiano deciso di ritirarsi dall’offrire coils in Europa dalla scorsa settimana. Nella loro ricerca di volumi, sembra infatti che i produttori di acciaio dell’Estremo Oriente abbiano esportato materiale a prezzi più bassi di quelli loro interni.

Fa eccezione l’India che risulta ancora presente sul mercato in considerazione della sospensione delle tasse all’esportazione.

 

La produzione mondiale di acciaio ad ottobre 2022

La produzione globale di acciaio dei primi 10 mesi dell’anno ha subito una riduzione del 3,9% rispetto alla produzione dei primi 10 mesi del 2021. Nel solo mese di ottobre essa è risultata pari a 147,3 milioni di tonnellate secondo i dati della World Steel Association (Worldsteel).

Nel solo mese di ottobre, la Cina che è il primo produttore mondiale di acciaio ha registrato un aumento dell’11% della sua produzione a 79,76 milioni di tonnellate rispetto al dato di ottobre 2021. Il confronto con il dato di settembre 2022 evidenzia una diminuzione del 9%. La produzione indiana è aumentata del 3% su base annua a 10,45 tonnellate.

La produzione di acciaio grezzo dell’UE27 è scesa del 17,5% in ottobre a 11,29 milioni di tonnellate, con la produzione tedesca e italiana in calo rispettivamente del 14% e del 9% a 3,14 milioni di tonnellate e 2 milioni di tonnellate.

Rispetto a settembre, tuttavia, la produzione di acciaio grezzo dell’UE è aumentata del 5%.

La produzione turca è scesa del 18% su base annua a 2,87 milioni di tonnellate, ma è anche rimbalzata rispetto a settembre.

La produzione russa è stata stimata in calo dell’11,5% a 5,83 milioni di tonnellate e la produzione ucraina è scesa dell’80% a 318.000 tonnellate.

La produzione globale nel periodo gennaio-ottobre è quindi scesa del 3,9% su base annua a 1,55 miliardi di tonnellate.

La produzione italiana

La produzione italiana di acciaio grezzo a ottobre è scesa del 9,3% su base annua a 2,014 milioni di tonnellate, il sesto mese consecutivo di calo su base annua, secondo i dati di Federacciai.

Tuttavia, il volume è aumentato del 7,5% rispetto a settembre.

Per il periodo gennaio-ottobre, l’Italia, che è il secondo produttore europeo di acciaio dopo la Germania, ha prodotto 18,48 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, in calo del 10,9% su base annua, a causa delle chiusure estive causate da lavori di manutenzione, bassa domanda e alti prezzi dell’energia.

 

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Alessandra Sangoi

Alessandra Sangoi
CEO

Mercato acciaio novembre 2022

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