Andamento del mercato dei piani

Il mercato europeo dei coils laminati a caldo ha subito una tendenza ribassista nonostante l’arresto della diminuzione dei prezzi dei coils importati. Secondo quanto riportato dagli operatori, è diventato impossibile ottenere sconti dalle acciaierie asiatiche ed anche ottenere gli stessi prezzi che erano stati accettati la settimana precedente è diventato difficile. Il tasso di cambio sfavorevole sta complicando ulteriormente la situazione.

Nonostante una certa stabilizzazione dei prezzi delle importazioni e tempi di consegna più lunghi per i coils esteri, le fonti di mercato hanno riferito che le offerte di materiale proveniente da paesi extra-UE restano comunque competitive rispetto ai coils prodotti internamente.

Purtuttavia, la domanda di coils laminati a caldo è bassa anche perché gli operatori sono disposti ad aspettare più a lungo per i loro fabbisogni di approvvigionamento. Inoltre, ci sono sufficienti fonti alternative sia in Asia che nell’UE e ciò contribuisce a mantenere il mercato sotto pressione.

Tuttavia, si evidenzia che agli attuali livelli di prezzo, molti acquirenti hanno ripreso ad acquistare. Inoltre per quanto riguarda il materiale zincato, va considerato che non ci sono molte alternative all’acquisto dai produttori europei.

Tra i fattori che hanno influenzato il mercato vanno senz’altro inclusi la debole domanda interna da parte dei distributori e un previsto aumento dell’offerta nell’UE a seguito del riavvio di alcune capacità produttive che erano state chiuse per manutenzione o problemi tecnici.

Purtuttavia le offerte domestiche sono state limitate poiché alcune acciaierie dell’Europa nord-occidentale stanno ancora trattenendo le loro offerte sullo spot. I principali produttori di acciaio hanno espresso l’intenzione di rientrare sul mercato a giugno con offerte per le produzioni di settembre, secondo quanto riportato dalle fonti di mercato.

La confusione nel mercato

Il mercato è molto disorientato dalle diverse politiche di prezzo adottate dai produttori. Se è vero infatti che il differenziale tra i prezzi del materiale importato e i prezzi dei produttori europei si è ridotto si rilevano però anche ampie differenze di livello di prezzi tra i produttori europei stessi, il che contribuisce a creare confusione sul mercato. Inoltre, il cambio USD/Euro sta penalizzando l’euro, quindi i prezzi più convenienti provenienti dall’estero non sono più così vantaggiosi come in passato.

La contrazione dei consumi in Cina è una delle principali cause della diminuzione dei prezzi dei coil laminati a caldo in Asia.

La produzione mondiale di acciaio in aprile

Nell’aprile scorso, la produzione in Europa è diminuita dell’ 11,7%, principalmente a causa della chiusura di alcuni impianti.

Secondo i dati della World Steel Association (worldsteel), la produzione di acciaio grezzo per 63 paesi segnalati è diminuita del 2,4% su base annua ad aprile, raggiungendo 161,4 milioni di tonnellate. Questo dato rappresenta una diminuzione rispetto alle 165,1 milioni di tonnellate registrate a marzo.

Tra i principali produttori mondiali, la Cina ha prodotto 92,6 milioni di tonnellate di acciaio grezzo ad aprile, registrando una diminuzione dell’1,5% rispetto all’anno precedente e del 3,3% rispetto al mese precedente.
Allo stesso tempo, l’India, il secondo produttore mondiale di acciaio, ha registrato un aumento del 3,2% su base annua, con una produzione di 10,7 milioni di tonnellate ad aprile, ma ha subito una diminuzione del 6,3% rispetto a marzo.

In Giappone, la produzione di acciaio è diminuita del 3,1% su base annua e del 4% su base mensile, raggiungendo 7,2 milioni di tonnellate ad aprile.
Negli Stati Uniti, la produzione è diminuita del 5,3% su base annua, ma è aumentata dell’1,5% rispetto a marzo, raggiungendo 6,6 milioni di tonnellate.

La produzione di acciaio in Turchia è rimasta stabile ad aprile, con 2,7 milioni di tonnellate, ma ha subito una diminuzione del 20,6% su base annua.
In Europa, la produzione di acciaio grezzo è diminuita dell’11,7% su base annua, raggiungendo 11,1 milioni di tonnellate ad aprile.

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Alessandra Sangoi
CEO