Aggiornamenti sul mercato dei piani 4 dicembre 2023

Tensione dei prezzi dei coils: Prospettive e sfide nel mercato europeo dei piani

Il mercato italiano ed europeo dei coils continua a sperimentare una pressante tensione dei prezzi, con i produttori che stanno valutando un ulteriore round di rialzi, prevedibilmente nell’ordine di 20-30 Euro/tonnellata. Questa tensione dei prezzi ha innescato un rinnovato interesse nella domanda dei coils stessi ma anche dei loro derivati.

La combinazione di una carenza di forniture e una ripresa del commercio ha spinto al rialzo i prezzi dei coils. In Italia, si è registrato un accelerato riassortimento dei magazzini, mentre il Nord Europa ha faticato a tenere il passo. La principale causa di questo aumento dei prezzi dei coils a caldo in Europa è stata la persistente mancanza di offerte, sia interne che importate.

Nonostante i consumi ancora deboli, c’è un’ottimistica crescita di fiducia nel mercato dell’acciaio piano. I produttori locali stanno attivamente cercando di aumentare i prezzi, consapevoli della loro capacità di imporre rialzi anche a causa delle limitate alternative di approvvigionamento dalle importazioni.

Un elemento cruciale di questa dinamica è la saturazione delle quote di salvaguardia prevista nei primi due trimestri del prossimo anno. Questa saturazione implica il pagamento di dazi significativi, fino al 25% del valore del materiale da sdoganare. Fonti indicano che i porti europei conservano ancora considerevoli quantità di coils importati, non assegnati per lo sdoganamento nel primo trimestre del 2024, prevedendo una rapida allocuzione di tali risorse nella quota “altri paesi” per il primo trimestre del 2024.

Un’osservazione interessante riguarda le limitate disponibilità riservate al mercato europeo da importanti fonti di import come Vietnam, Corea e Giappone, che preferiscono prioritariamente i mercati nazionali e quelli limitrofi. Al contrario, la competitività della Turchia, solitamente una delle principali fonti di import, risulta attualmente limitata. L’India è l’area geografica maggiormente considerata per l’importazione, tuttavia, il divario di prezzo di circa 50 Euro/tonnellata, sebbene significativo, potrebbe non essere sufficiente, considerando i rischi associati alla saturazione delle quote di salvaguardia.

Prevedendo ulteriori aumenti nel primo trimestre, alcuni segnalano proiezioni di rialzi aggiuntivi nell’ordine di 30-40 Euro/tonnellata. Questo suscita preoccupazioni tra i distributori e gli utilizzatori di acciaio, specialmente dati i bassi livelli di domanda nel mercato downstream. I centri di servizio, in particolare, hanno dichiarato di aver trasferito parzialmente gli aumenti agli utilizzatori, ma resistono ancora ad accettare livelli che possano garantire la sostenibilità dei prezzi di produzione. La debolezza della domanda continua ad essere una variabile critica che impegna l’intera catena di approvvigionamento dell’industria dell’acciaio.

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Alessandra Sangoi

Alessandra Sangoi
CEO

Mercato al 4 dicembre 2023

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