Andamento del mercato dei piani
Il forte incremento dei costi energetici ha spinto i produttori europei ad aumentare i prezzi di vendita dei coils nonostante l’incertezza sulle prospettive di mercato alimentata dalla continua crescita dell’inflazione e dal rischio di recessione.
Le acciaierie temono di dover produrre in perdita e sembrano orientate ad agire sulla riduzione delle loro produzioni per mantenere in equilibrio l’offerta con la domanda. Questa scelta potrebbe infatti contribuire a sostenere i prezzi di vendita consentendo la copertura dei maggiori costi di produzione.
Proprio per questi motivi la scorsa settimana ArcelorMittal, il principale produttore di acciaio, ha aumentato le sue offerte di € 50-100/t, seguito da altri produttori che stanno a loro volta cercando di aumentare i prezzi dei loro prodotti.
Va però evidenziato che in Asia i prezzi rimangono sui livelli di fine luglio, e ciò può indurre i buyers a considerare l’opzione dell’import più interessante delle offerte europee. Gli operatori sembrano per ora orientati a mantenere un atteggiamento attendista con un’attività di scambio rallentata anche a causa di un riavvio ancora parziale per alcune aziende dopo le vacanze estive.
In ogni caso le reazioni del mercato alle richieste degli aumenti delle acciaierie determineranno le decisioni sull’entità dei tagli alla produzione che saranno poi applicati dai produttori anche in considerazione di un livello di scorte che permane ancora elevato rispetto ai minori consumi finali.
Lo sforzo dei produttori nell’incrementare i prezzi di vendita dei coils viene comunque letto come un segnale di arresto di ulteriori possibili ribassi stante il preoccupante livello dei costi energetici con cui dover fare i conti.
I dati sulla produzione italiana e mondiale di acciaio
Federacciai ha diffuso recentemente i dati della produzione di acciaio grezzo che risulta diminuita in modo significativo a luglio dopo una serie di cali osservati dall’inizio dell’anno.
Il mese scorso, la produzione di acciaio grezzo è diminuita del 27,1% su base annua a 1,6 milioni di tonnellate e del 7,3% su base annua nei primi sette mesi del 2022 a 13,8 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda la produzione italiana di acciaio piano, essa è crollata a luglio, del 17,3% a 796.000 tonnellate e del 5,2% a gennaio-luglio a 6,2 milioni di tonnellate.
I dati della produzione mondiale a luglio 2022
La produzione mondiale di acciaio grezzo per i 64 paesi che riportano alla World Steel Association (worldsteel) è stata di 149,3 milioni di tonnellate (Mt) a luglio 2022, con una diminuzione del 6,5% rispetto a luglio 2021. Il dato progressivo della produzione mondiale nel periodo da gennaio a luglio 2022 rispetto agli stessi mesi del 2021 evidenzia un calo del 5,4%.
Le previsioni di EUROFER sul consumo di acciaio
Secondo le previsioni di Eurofer il consumo apparente di acciaio nell’Unione europea dovrebbe diminuire nel 2022, a causa della debole performance dei principali settori che utilizzano l’acciaio, con un recupero previsto nel 2023.
Le interruzioni delle catene di approvvigionamento globali create dalla guerra tra Russia e l’Ucraina e l’incombente crisi energetica in Europa avranno un impatto rilevante sul settore siderurgico europeo.
In particolare, il consumo di acciaio dovrebbe diminuire dell’1,7% nel 2022 secondo un recente rapporto di Eurofer. Si prevede però una ripresa del 5,6% nel 2023.
Sulle previsioni pesa l’incertezza dovuta alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla guerra. Tra questi va evidenziata principalmente l’impennata dei prezzi dell’energia che causerà gravi effetti sulla domanda dei settori che utilizzano l’acciaio almeno fino alla fine del 2022.
La produzione complessiva del settore che utilizza l’acciaio in Europa dovrebbe aumentare solo dell’1,1%nel 2022. Il dato di quest’anno è stato rivisto al ribasso da un previsto 2% nelle precedenti prospettive di Eurofer. Tuttavia, la produzione di acciaio dovrebbe migliorare nel 2023 evidenziando un aumento del 2,2%.
Automotive
Dopo un crollo del 20,4% nel 2020 a causa degli effetti della pandemia di Covid-19, nel 2021 la produzione automobilistica è rimbalzata, ma solo del 3,4%.
Per la produzione dell’industria automobilistica globale si prevede un calo dello 0,5% nel 2022.
La produzione del settore automobilistico dovrebbe rimbalzare del 5% nel 2023, ma solo se i problemi della catena di approvvigionamento e l’incertezza globale dovessero attenuarsi in modo sostanziale.
Costruzioni
Le prospettive per la produzione nel settore delle costruzioni sono apparse più ottimistiche.
La produzione edilizia dell’UE è destinata a rimbalzare del 5,3% nel 2022 con una crescita rivista al rialzo dal 2,3% delle precedenti previsioni e dovrebbe continuare a crescere moderatamente nel 2023 dello 0,6%.
Le interruzioni lungo la catena di approvvigionamento e il deterioramento generale delle prospettive economiche e industriali hanno iniziato a influenzare il settore da febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato la sua guerra all’Ucraina, con la fiducia dei consumatori in calo da allora in poi, secondo Eurofer.
L’attività complessiva di costruzione dovrebbe continuare a crescere a un ritmo basso, principalmente grazie a programmi finanziati dal governo, con il sottosettore dell’ingegneria civile che dovrebbe fornire il contributo più forte alle prestazioni del settore delle costruzioni.
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Alessandra Sangoi
CEO