Aggiornamenti sul mercato dei piani 10 giugno 2024

Prospettive e sfide nel mercato europeo dei coils

Il mercato dei coils continua ad essere condizionato dal rallentamento degli scambi dovuto al basso livello della domanda dei principali settori finali di utilizzo.

In questo quadro i produttori mantengono posizioni ferme sui prezzi ben consapevoli che una revisione al ribasso delle offerte non risveglierebbe la domanda e determinerebbe solamente una compressione insostenibile dei margini.

L’elemento di novità che secondo gli operatori potrebbe avere un impatto rilevante lungo la filiera dell’acciaio è dato dalla revisione dei meccanismi che regolano le quote di salvaguardia.

Il 30 maggio, la Commissione europea ha infatti notificato all’Organizzazione mondiale del commercio la proroga per altri due anni delle misure di salvaguardia limitando inoltre, per quanto riguarda i coils a caldo della quota “Altri Paesi”, l’utilizzo al 15% per singolo Paese.

Ciò influirà in particolare sulle importazioni da Giappone, Taiwan e Vietnam, che risultano essere i maggiori esportatori in UE di questo prodotto.

In assenza di interventi su dette modifiche sarà inevitabile un aggravio dei dazi pagati allo sdoganamento del materiale importato a causa del dimezzamento della disponibilità di quote sdoganabili dalle aree geografiche aggregate nella voce “Altri Paesi”. A tal proposito Assofermet insieme alle altre Associazioni europee del settore e moltissimi importatori utilizzatori d’acciaio, hanno immediatamente richiesto alla Commissione di rivalutare le modifiche e di posticipare la loro adozione all’inizio del 2025 in modo da permettere agli importatori di organizzare di conseguenza i propri approvvigionamenti.

E’ evidente che i maggiori costi del materiale importato avranno un impatto anche sull’andamento dei prezzi dei coils in Europa. La revisione dei meccanismi della salvaguardia comporterà infatti una minore competitività delle importazioni con conseguente maggiore margine per i produttori europei di far salire il prezzo domestico. L’effetto potrebbe anche ampliare la differenza tra i prezzi dei coils a caldo locali in Italia e i prezzi dei coils a caldo CIF Italia.

Ne sono convinti i produttori di acciaio che ritengono possibile un prossimo rimbalzo dei prezzi dei coils in Europa anche in considerazione del basso livello delle scorte lungo la filiera. La prudenza manifestata dai buyers negli ultimi mesi nel quadro incerto del mercato ha limitato gli acquisti ai fabbisogni strettamente necessari ai riassortimenti e determinato una riduzione dei livelli di magazzino lungo la filiera.

La possibilità di un rimbalzo del prezzo dei coils è stata evidenziata anche dal Presidente di Marcegaglia, Antonio Marcegaglia nel corso di una recente intervista a Kallanish.

[Nella foto un’immagine dallo shooting negli stabilimenti SANGOI GROUP.]

 

La revisione delle quote di salvaguardia

 

Le modifiche introdotte dalla Commissione Europea ai meccanismi che regolano la salvaguardia hanno destato molta perplessità da parte degli operatori della filiera. Secondo loro, l’ingente riduzione di capacità produttiva di prodotti piani adottata nell’ultimo decennio in Europa costituisce una delle cause della necessità del ricorso all’import per il soddisfacimento dei fabbisogni della filiera e l’intervento proposto dalla Commissione porterebbe ad un drammatico taglio del 40% della possibilità di import di coils a caldo.

Secondo la lettura della Commissione Europea, l’impennata delle importazioni da alcune nuove origini si riconduce invece alla crescente sovraccapacità in alcune aree geografiche, così come alla pressione esercitata dal forte aumento delle esportazioni cinesi verso determinati mercati.
La Commissione Europea sente avvalorata la propria posizione dall’esaurimento del contingente del coils a caldo già il primo giorno del trimestre verificatosi per diversi trimestri consecutivi. Tale evidenza ha portato la Commissione all’introduzione della modifica del contingente tariffario.

Resta pertanto su posizioni contrapposte il confronto tra gli operatori della filiera siderurgica convinti che la necessità di ricorso all’import dipenda dall’insufficiente disponibilità di offerta in Europa e la Commissione Europea che sostiene che il ricorso dipenda solamente da vantaggi di prezzo

 

L’impatto della revisione della salvaguardia sulle importazioni indiane di coils a caldo

 

La revisione del contingente tariffario residuo in Europa potrebbe avere delle conseguenze anche nei flussi internazionali degli scambi commerciali di coils a caldo nell’area asiatica. Gli operatori indiani temono infatti che il minor quantitativo di materiale che l’Europa importerà da alcuni Paesi a causa del nuovo tetto del 15% per origine potrebbe portare a un reindirizzamento delle importazioni di coils a caldo da alcuni paesi asiatici (in particolare Vietnam, Giappone e Taiwan) verso l’India che è attualmente il secondo produttore mondiale di acciaio dopo la Cina.

Il segretario generale dell’Indian Steel Association (ISA), Alok Sahay, ha espresso la preoccupazione per le conseguenze della chiusura delle principali economie consumatrici di acciaio ai paesi con un’industria siderurgica in forte crescita. L’India potrebbe infatti trovarsi minacciata dalle importazioni di acciaio che non trovano più sufficiente sbocco in Europa e negli USA.

Dato che l’India non ha attuato alcuna azione correttiva commerciale sull’acciaio negli ultimi due anni, questo la rende vulnerabile alle importazioni “predatorie” che ostacoleranno i suoi ambiziosi piani di espansione della capacità siderurgica.

Le preoccupazioni sono supportate dai dati dell’interscambio commerciale di aprile dove risulta che le importazioni di acciaio finito in India siano aumentate del 27,1% su base annua mentre le esportazioni si sono contratte del 41%.

Secondo fonti a gennaio, l’Indian Steel Association ha chiesto al governo indiano di attuare misure di salvaguardia sotto forma di dazi all’importazione applicabili a tutte le spedizioni di acciaio, ed in particolare per quelle che arrivano da paesi come la Cina. Ma secondo le autorità governative è improbabile che venga imposto un dazio tenuto conto del buon livello della domanda interna di acciaio. (Fonte Kallanish).

 

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Editor-in-Chief : Alessandra Sangoi
CEO di SANGOI Group

Mercato al 10 giugno 2024

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