Andamento del mercato dei piani
Nella scorsa settimana, il mercato dei piani ha registrato prezzi stabili per i coils, ma è emerso uno sforzo da parte della distribuzione nel cercare di aumentare i prezzi. La compressione dei margini sta mettendo sotto pressione i distributori, i quali stanno cercando di compensare questa situazione aumentando i prezzi dei prodotti. Inoltre, sembra che anche i produttori stiano puntando ad aumentare i prezzi dell’acciaio piano di almeno 50 euro per tonnellata.
Uno dei fattori che potrebbe sostenere i prezzi interni è rappresentato dalle manutenzioni programmate in alcuni stabilimenti e dai problemi di produzione non pianificati in altri impianti. Tuttavia, ci sono perplessità sul fatto che la riduzione della disponibilità sia sufficiente a determinare una sostanziale ripresa dei prezzi. Nonostante ciò, la maggior parte delle fonti concorda sul fatto che è improbabile che i prezzi possano diminuire, quindi una correzione al rialzo è attesa e ritenuta possibile già per luglio.
Rallentamento del mercato a valle e necessità di riassortimento
Il rallentamento del mercato a valle sta rendendo molto impegnativi gli sforzi di recupero dei prezzi da parte della distribuzione e dei produttori. Tuttavia, si sta avvertendo una maggiore vivacità rispetto al mese precedente, probabilmente dovuta alle prevedibili necessità di riassortimento dei magazzini.
Per quanto riguarda l’importazione, non si registrano grandi scambi per le consegne di settembre, nonostante i produttori asiatici siano attivamente alla ricerca di nuovi ordini. Lo scarto tra i prezzi interni e il materiale importato dai paesi asiatici rimane significativo.
Trattative per i contratti sul secondo semestre
Nelle trattative contrattuali per la fornitura di bobine nel secondo semestre per settori come quello dell’automotive, le posizioni dei produttori e dei buyers si sono avvicinate. Dopo le prime proposte di aumento avanzate rispetto ai prezzi fissati per il primo semestre del 2023, i produttori hanno cercato un punto di incontro. Gli aumenti richiesti dai produttori erano di circa 100 euro in più rispetto ai prezzi fissati per il primo semestre.
Tuttavia, la debolezza del mercato spot ha ostacolato le proposte avanzate dai produttori, nonostante l’aumento dei costi di produzione e la possibilità di una nuova risalita dei prezzi nel secondo semestre. Gli aumenti richiesti rappresentano per i produttori un premio al rischio di variazione dei prezzi e si esclude la possibilità di fissare un prezzo inferiore a quello del primo semestre.
Necessità di riposizionare i prezzi dei coils da parte dei centri servizi
Anche i centri servizi stanno facendo sforzi per riposizionare i loro prezzi di vendita su livelli coerenti con quelli fissati dalle acciaierie. Questo tentativo mira ad eliminare le punte minime di prezzo, tenendo conto del fatto che il mercato continua ad essere difficile, ma i produttori di acciaio devono aumentare i prezzi a fronte dei costi di produzione elevati e dei volumi limitati.
Nonostante il mese sia iniziato con una scarsa vivacità nell’approvvigionamento, si mantiene l’aspettativa di un’attività di acquisto più elevata nei prossimi giorni, in attesa delle chiusure di manutenzione di agosto.
In conclusione, il mercato dei piani ha registrato prezzi stabili, ma con sforzi da parte della distribuzione per aumentarli. Le trattative per i contratti sul secondo semestre si sono avvicinate, ma la debolezza del mercato spot ha creato ostacoli. I centri servizi stanno cercando di riposizionare i prezzi per adeguarsi alle acciaierie. Nonostante la scarsa vivacità iniziale, si prevede un’attività di acquisto più elevata nei prossimi giorni.
I prezzi delle bramme russe stabili, ma sfide in vista
Durante la scorsa settimana, i prezzi delle bramme di origine russa sono rimasti stabili sul mercato. Tuttavia, alcuni produttori hanno cercato di aumentare le offerte, ma hanno riscontrato un interesse sottotono da parte dei clienti. La domanda si prevede che rimbalzi solo a settembre, quando tutti gli operatori riprenderanno le loro attività dopo il fermo per le vacanze estive.
Nel frattempo, i venditori russi potrebbero affrontare maggiori difficoltà nella nuova campagna di vendita a causa del recente pacchetto di sanzioni imposto dall’Unione Europea. Queste sanzioni richiedono agli importatori di dimostrare l’origine dei fattori produttivi utilizzati nei prodotti trasformati in ferro e acciaio, compresi quelli importati da paesi terzi. Questa nuova regolamentazione potrebbe creare ulteriori ostacoli per i venditori russi di bramme sul mercato europeo.
Un fattore che favorisce gli esportatori russi di bramme è la continua svalutazione del rublo rispetto al dollaro. Questo vantaggio nel tasso di cambio si traduce in un risparmio di circa $ 29 per tonnellata, se confrontato su base settimanale, e quasi $ 52 al mese. Ciò potrebbe rendere i prodotti russi più competitivi sul mercato internazionale.
La Russia è attualmente il principale fornitore di bramme per la Turchia, rappresentando circa il 60% delle importazioni turche da gennaio a maggio. Tuttavia, fonti del settore suggeriscono che le bramme russe vendute alla Cina e spedite attraverso i porti russi dell’Estremo Oriente potrebbero essere dirottate verso altre destinazioni, compresa la Turchia. Questo potrebbe portare a un’offerta alternativa di bramme cinesi e indiane sul mercato turco.
In conclusione, i prezzi delle bramme russe sono rimasti stabili durante la scorsa settimana, ma i produttori hanno trovato una domanda debole. Le sfide future includono le nuove sanzioni imposte dall’UE che richiedono la dimostrazione dell’origine dei fattori produttivi e la possibilità di un aumento delle offerte alternative di bramme cinesi e indiane sul mercato turco. Nel frattempo, la svalutazione del rublo continua a favorire gli esportatori di bramme russi. Sarà interessante osservare come questi fattori influenzeranno il mercato delle bramme nei prossimi mesi.
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Alessandra Sangoi
CEO
