Aggiornamenti sul mercato dei piani 22 luglio 2024

Prospettive e sfide nel mercato europeo dei coils

Situazione Generale

Il mercato europeo dei coils laminati a caldo è attualmente stabile con previsioni che restano incerte.

L’attività di mercato è rallentata a causa dell’approssimarsi del periodo di chiusura per ferie in Europa con una domanda ridotta e un eccesso di offerta. Gli acquirenti dubitano sugli aumenti dei prezzi prospettati dai produttori che punterebbero a un incremento di circa 20 euro per tonnellata per le consegne nel quarto trimestre. Molti ritengono che l’auspicato aumento dei prezzi resti incerto poiché gli ordini per settembre non saturano ancora le capacità produttive delle acciaierie. Altri operatori ritengono invece che il calo delle importazioni a seguito delle nuove misure di salvaguardia e la riduzione della produzione sul mercato interno a seguito di interruzioni estive prolungate potrebbero sostenere un rimbalzo dei prezzi.

In Italia, i prezzi sono stabili per le consegne di settembre, ma gli scambi sono rallentati con ordini limitati.

La domanda per i coils importati è bassa a causa dei tempi di consegna lunghi e dei rischi dei dazi di salvaguardia. Le importazioni dai principali fornitori asiatici hanno superato le loro allocazioni per il terzo trimestre e risultano quindi di scarso interesse.

In generale, non si prevedono cambiamenti significativi nel mercato dei coils laminati a caldo fino alla fine delle vacanze estive, e i tagli alla produzione potrebbero essere necessari per riequilibrare il mercato in eccesso di offerta.

[Nella foto un’immagine dallo shooting negli stabilimenti SANGOI GROUP.]

 

Il punto sull’acciaio verde

 

La proposta di T&E di un maggior utilizzo dell’acciaio Green nell’automotive

Transport&Environment (T&E) è un’organizzazione non governativa europea che promuove politiche di trasporto sostenibili. La sua missione è ridurre l’impatto ambientale del trasporto sostenendo misure per ridurre le emissioni di carbonio attraverso collaborazioni con istituzioni europee, governi nazionali, imprese e altre organizzazioni.

T&E ha proposto che l’UE fissi i requisiti per l’uso di acciaio a basse emissioni nella produzione automobilistica per contribuire alla decarbonizzazione delle industrie automobilistica e siderurgica. Secondo le loro analisi, l’uso di acciaio “verde” potrebbe ridurre l’impronta di carbonio della produzione automobilistica europea di 6,9 milioni di tonnellate entro il 2030, paragonabile alla rimozione di 3,5 milioni di auto a combustione interna dalle strade.

Le emissioni di produzione rappresenteranno circa il 60% delle emissioni totali del ciclo di vita di un’auto elettrica entro il 2030, con il 16-27% derivante dall’acciaio. La transizione verso l’acciaio a basse emissioni è considerata fattibile con costi sostenibili: utilizzare il 40% di acciaio verde aumenterebbe il costo di un veicolo elettrico di soli 57 euro nel 2030, mentre il passaggio completo all’acciaio verde entro il 2040 aggiungerebbe solo 8 euro rispetto all’acciaio convenzionale.

T&E suggerisce che l’UE imponga l’uso del 40% di acciaio verde nella produzione automobilistica entro il 2030, aumentando al 75% nel 2035 e al 100% nel 2040, tramite il regolamento sui veicoli fuori uso (ELV) in revisione. Questo incoraggerebbe gli investimenti nella produzione di acciaio a basse emissioni. Secondo T&E il settore automobilistico, che rappresenta il 17% della domanda di acciaio dell’UE, potrebbe guidare il mercato dell’acciaio verde. (Fonte Kallanish)

Le posizioni sullo stato dell’acciaio verde

Si è tenuto recentemente a Stoccolma il “Future Steel Forum” incentrato sui temi dell’acciaio Green. Le fonti riportano che i relatori abbiano espresso dubbi sulla credibilità della promozione dell’acciaio a ridotto contenuto di carbonio. Stanislav Zinchenko della società di consulenza GMK Center sostiene che le attività di promozione del marchio dell’acciaio verde superino le reali azioni di sviluppo tecnologico, con più dichiarazioni che progressi reali. Zinchenko ha sottolineato l’immaturità del mercato dell’acciaio green, con prezzi poco realistici e non basati sul mercato.

Caroline Ashley di SteelWatch, durante un panel dedicato ai criteri di definizione dell’acciaio verde, ha suggerito di considerare verde tutto ciò che produce meno di 400 kg di CO2 per tonnellata di acciaio. La relatrice ha evidenziato che importanti produttori di acciaio siano privi di audacia e visione, sostenendo che c’è molto clamore ma pochi risultati concreti. (Fonte Kallanish)

 

La richiesta di un Patto Europeo per l’Acciaio

Una delegazione tedesca del Partito Popolare Europeo (PPE) ha proposto, con il supporto di EUROFER, un patto europeo per l’acciaio da avanzare all’inizio della nuova legislatura dell’UE. Nell’ambito del patto viene anche prevista la creazione di un gruppo ad alto livello dell’UE, guidato da una figura politica di rilievo, per facilitare una rapida transizione del settore siderurgico. Il documento elaborato dagli euro deputati del PPE, ha lo scopo di sostenere gli interventi suggeriti dai produttori di acciaio riguardanti la riduzione dell’eccesso di capacità produttiva, la disponibilità di energia pulita e di materie prime essenziali, la creazione di mercati per prodotti verdi europei, il rafforzamento del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) e gli strumenti di finanziamento per sostenere investimenti verdi.

Eurofer considera tali iniziative essenziali per mantenere la produzione di acciaio in Europa e la leadership del settore siderurgico nelle tecnologie pulite, confidando che la loro proposta sia integrata nelle priorità legislative dell’UE.

Diversamente da EUROFER, le associazioni che rappresentano la distribuzione di acciaio e molte associazioni di utilizzatori finali dell’acciaio ritengono che queste misure debbano necessariamente tenere in grande considerazione gli interessi dei settori a valle dei produttori di acciaio, contrariamente vi sarà un elevato rischio di perdita di competitività con conseguente processo irreversibile di deindustrializzazione dell’economia europea. Non ci sarà una leadership del settore siderurgico europeo in assenza di un altrettanto competitiva manifattura comunitaria.

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Editor-in-Chief : Alessandra Sangoi
CEO di SANGOI Group

Mercato al 22 luglio 2024

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