Aggiornamento n°21/2025 sul mercato dei piani

Mercato dei piani in Europa: prezzi in tensione e prudenza negli scambi

La settimana appena trascorsa ha visto il mercato europeo delle bobine a caldo mantenere un atteggiamento improntato alla stabilità, con indicazioni di maggiore fermezza nelle offerte ma con volumi di scambio ancora contenuti. Il quadro generale che emerge dai commenti di operatori e dai report pubblicati dalle associazioni di settore è quello di una fase di transizione: i produttori stanno cercando di consolidare le posizioni per le consegne di fine anno e inizio 2026, mentre la domanda reale non mostra ancora segnali di ripartenza significativa.

Secondo varie testimonianze raccolte nel mercato europeo, i produttori hanno progressivamente riempito gli ordini per le consegne di dicembre, concentrandosi ora sulle vendite per l’inizio del nuovo anno. Le offerte appaiono generalmente più ambiziose rispetto alle scorse settimane, ma l’effettiva conclusione dei contratti rimane limitata: molti acquirenti continuano a privilegiare la gestione prudenziale delle scorte e la posticipazione degli acquisti, confidando in una maggiore chiarezza del contesto macro e regolatorio. È un atteggiamento riconducibile all’incertezza industriale e alla percezione che eventuali variazioni future dei costi – materie prime, energia e logistica – possano offrire nuove opportunità di pricing.

Uno dei fattori più rilevanti alla base della recente stabilizzazione non risiede nella domanda industriale, che resta debole in diversi settori utilizzatori, bensì nel quadro delle importazioni. Le valutazioni raccolte dalle associazioni di settore evidenziano come la cautela sulle forniture estere – tra politiche commerciali dell’UE, misure difensive, aumento della tracciabilità e passaggi legati al nuovo meccanismo CBAM – abbia contribuito a rafforzare la percezione di un mercato più chiuso e meno competitivo sul fronte delle importazioni. Questo sta inducendo i produttori europei a tentare una difesa dei livelli di offerta ed a cercare ulteriori incrementi.

I distributori evidenziano, attraverso le note di Assofermet,  un mercato caratterizzato da vendite poco vivaci e da clienti finali che rimandano le decisioni di acquisto, privilegiando il rientro solo in caso di necessità o urgenza operativa. Non si rilevano, per ora, tensioni particolarmente marcate, ma la sensibilità agli aspetti macroeconomici rimane elevata.

Federacciai, attraverso i propri aggiornamenti, conferma uno scenario analogo: l’industria nazionale continua a confrontarsi con un contesto internazionale complesso, nel quale la gestione delle importazioni e la regolamentazione climatica europea rappresentano fattori determinanti per la formazione dei prezzi interni. Anche da questa prospettiva si sottolinea che la ripresa della domanda industriale non è ancora solida e che i segnali positivi arrivano più dall’assetto dell’offerta che dal consumo finale.

In sintesi, la scorsa settimana si è chiusa con un mercato fermo ma stabile: le offerte sono state mantenute, gli scambi ridotti, la domanda esitante. Per una vera inversione di tendenza saranno probabilmente necessari ordini di riassortimento più consistenti e indicazioni più chiare sul fronte commerciale e regolatorio. Nel frattempo, è plausibile attendersi ancora un mercato con oscillazioni moderate e un’attenzione sempre crescente agli sviluppi delle importazioni e alle politiche industriali europee.

[Nella foto un’immagine dell’archivio di SANGOI GROUP.]

 

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Editor-in-Chief : Alessandra Sangoi
CEO di SANGOI Group

Aggiornamento mercato hrc n°21

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