Prospettive e sfide nel mercato europeo dei coils
Nell’ultima settimana, il mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) si è mantenuto stabile, con alcune variazioni marginali nei prezzi, ma caratterizzato da una generale debolezza della domanda e un’elevata concorrenza. Ecco i principali trend:
Prezzi e Attività di Mercato
I prezzi nazionali dell’HRC sono rimasti invariati a causa della scarsa attività di trading e della debole domanda. Questo andamento è stato osservato sia nei mercati principali come la Germania, sia in Italia. I principali indici di rilevazione dei prezzi evidenziano un incremento di circa 10 €/t rispetto al mese scorso nel mercato nazionale.
Domanda e Offerta
La domanda da parte di centri di servizio (SSC) e utenti finali è stata debole. Gli SSC, con scorte elevate e necessità di flussi di cassa, competono intensamente per volumi, spesso riducendo i prezzi nonostante i rincari dei produttori. Anche tra i produttori la concorrenza è molto forte in un quadro di prezzi comunque in tenuta sul mercato spot.
Le importazioni sono limitate da problemi di competitività dei prezzi, cambi sfavorevoli (euro/dollaro) e misure di salvaguardia dell’UE. Anche le lunghe tempistiche di consegna (febbraio-aprile) scoraggiano gli acquirenti.
Contrattazioni a Lungo Termine
Le negoziazioni dei contratti quadro per il primo semestre 2025 stanno esercitando una certa influenza sul mercato. Le acciaierie puntano all’applicazione di aumenti per i contratti quadro, mentre gli acquirenti si aspettano delle riduzioni. Si prevede che i contratti per il primo semestre 2025 si concluderanno entro metà dicembre, condizionando il tono per il mercato spot.
Prospettive a Breve Termine
Gli operatori si aspettano un incremento della domanda solo dopo Natale, grazie a una possibile riduzione delle capacità produttive e alla chiusura di molte aziende per le festività.
Le speranze di una ripresa dei prezzi sono offuscate dalla continua debolezza della domanda e dall’eccesso di offerta. Tuttavia, l’esito delle contrattazioni a lungo termine potrebbe fornire maggiore chiarezza.
Il mercato europeo dei coils laminati a caldo resta caratterizzato da stabilità nei prezzi ma con segnali di incertezza per il futuro, legati a domanda debole, concorrenza interna e limitazioni delle importazioni. Va considerato che la paventata riduzione delle produzioni da parte delle acciaierie europee potrebbe rinvigorire le previsioni al rialzo dei prezzi dei coils nonostante la debolezza del mercato.
[Nella foto un’immagine dallo shooting negli stabilimenti SANGOI GROUP.]
L’impatto della decarbonizzazione sul settore siderurgico europeo
La decarbonizzazione rappresenta una sfida cruciale per il settore siderurgico in Europa, con profonde implicazioni economiche, tecnologiche e strategiche. Ecco i punti chiave emersi dai recenti approfondimenti:
Pressioni normative e obiettivi di sostenibilità
L’UE impone obiettivi stringenti per la riduzione delle emissioni di CO₂, con piani che mirano alla neutralità climatica entro il 2050. Il settore siderurgico, responsabile di circa il 7-9% delle emissioni globali di CO₂, è sotto pressione per accelerare l’adozione di tecnologie green, come l’idrogeno verde e i forni elettrici alimentati da energia rinnovabile.
Costi e investimenti
La transizione verso tecnologie a basse emissioni richiede investimenti significativi, stimati in centinaia di miliardi di euro nei prossimi decenni. Gli acciaieri europei devono affrontare costi crescenti legati alle quote di carbonio del sistema ETS (Emissions Trading System), che pesano sulla competitività rispetto ai produttori extra-UE.
Molte aziende hanno già avviato progetti pilota per la produzione di acciaio “verde”, ma il passaggio su scala industriale è ancora lontano a causa delle infrastrutture energetiche inadeguate e dell’alto costo dell’idrogeno.
Competitività internazionale
La decarbonizzazione rischia di ampliare il divario competitivo con i paesi extra-UE, dove normative ambientali meno rigorose permettono costi di produzione più bassi.
Il meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) introdotto dall’UE mira a equilibrare il mercato, tassando le importazioni di acciaio con un’impronta carbonica elevata ma ci sono forti dubbi sulla sua efficacia da parte degli operatori. Si teme infatti che il meccanismo possa comportare la perdita di competitività dei settori a valle della filiera siderurgica.
Impatti sulla domanda e sull’offerta
La transizione energetica potrebbe ridurre la produzione di acciaio ad alta emissione, portando a una contrazione dell’offerta sul mercato europeo. La domanda di acciaio a basse emissioni risulterebbe trainata da settori come l’automotive e le costruzioni, che puntano a migliorare le loro credenziali ESG (ambientali, sociali e di governance).
Prospettive future
La decarbonizzazione è vista come un’opportunità per il settore di reinventarsi e consolidare il proprio ruolo in un’economia sostenibile.
Tuttavia, il successo dipenderà dal supporto politico e finanziario dell’UE, dallo sviluppo di infrastrutture energetiche adeguate e dall’innovazione tecnologica.
Il settore siderurgico europeo deve pertanto affrontare una trasformazione profonda, bilanciando la necessità di sostenibilità con la competitività economica e le sfide tecnologiche.
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Editor-in-Chief : Alessandra Sangoi
CEO di SANGOI Group