Mercato Europeo dei Piani: stabilità tra Strategie dei Produttori e Incertezze Normative
Nel corso dell’ultima settimana, il mercato europeo dell’acciaio piano HRC ha mostrato una dinamica relativamente stabile, ma con alcune tensioni latenti che meritano attenzione. Secondo fonti del settore i prezzi domestici rimangono sostenuti, mentre i volumi di trading restano modesti e gli operatori continuano ad esprimere cautela
Stabilità dei prezzi domestici
I prezzi spot dei coils laminati a caldo in Europa hanno subito modesti incrementi.
Nonostante la debolezza della domanda da parte degli utilizzatori finali, i produttori mantengono i loro target al rialzo, soprattutto in vista delle contrattazioni di lungo termine previste per il 2026.
Secondo gli operatori molte acciaierie preferiscono non abbassare i prezzi per non indebolire la loro posizione nelle negoziazioni contrattuali future, in particolare con clienti del settore automotive.
Domanda debole e scarsa visibilità
La visibilità sulla domanda rimane debole. I buyers non si stanno affrettando a rinnovare o prenotare volumi per consegne future, soprattutto in vista dell’applicazione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) a partire da gennaio 2026.
Il mercato appare “quasi in pausa”: pochi nuovi ordini per gennaio, e le consegne di dicembre sarebbero per molti stabilimenti vicine al sold-out.
Gli stock elevati presso alcuni acquirenti e la riluttanza a generare nuovi impegni finanziari testimoniano una prudenza diffusa: i buyer preferiscono attendere piuttosto che restare esposti con nuovi acquisti.
Pressione normativa e regolamentare
Un tema ricorrente è la crescente influenza del CBAM: molti operatori credono che l’introduzione della tassazione sul carbonio incorporato nell’acciaio importato modificherà significativamente i flussi di importazione, favorendo una maggiore domanda di HRC prodotto localmente.
Parallelamente, c’è attesa sulle nuove misure di salvaguardia che potrebbero ridurre le quote di importazione e rafforzare il potere contrattuale delle acciaierie europee.
In questo contesto regolamentare, alcuni fornitori stanno deliberatamente trattenendo parte delle offerte per gennaio, nella speranza di capitalizzare un contesto più favorevole con meno concorrenza da importazioni.
Importazioni e mercato extra-UE
L’attività sulle importazioni di HRC rimane cauta: fonti di settori riportano che l’offerta import continua, ma i compratori sono riluttanti dato l’incertezza sui dazi futuri e sui costi legati al CBAM.
I prezzi delle importazioni, sebbene più bassi rispetto a quelli europei, non stanno scatenando un’ondata di acquisti massivi, proprio per la scarsa prevedibilità normativa e la prospettiva di ulteriori restrizioni.
Prospettive a breve termine
Nel breve periodo, l’attesa è di un mercato dove le trattative sono principalmente motivate da necessità immediate piuttosto che da una vera spinta rialzista.
I produttori sembrano concentrati sulle trattative per il primo trimestre del 2026, sperando che il CBAM e le nuove misure commerciali riducano la pressione delle importazioni e giustifichino prezzi più alti.
Tuttavia, per i buyer, l’idea di aumentare le scorte nel breve è difficoltosa, dato che molti continuano a dubitare sulla sostenibilità di aumenti troppo aggressivi in un mercato con domanda debole.
In sintesi,
nell’ultima settimana il mercato europeo degli HRC si è caratterizzato per una stabilità dei prezzi accompagnata da un’attività commerciale modesta. Le acciaierie mantengono una posizione relativamente aggressiva, legando le loro strategie di prezzo all’evoluzione normativa (CBAM, misure protezionistiche), mentre gli acquirenti restano prudenti, anche per via della scarsa visibilità futura. Gli sviluppi politici e regolatori nei prossimi mesi saranno probabilmente il driver principale: un’accelerazione nelle misure di salvaguardia o un’implementazione concreta del CBAM potrebbe dare una forte spinta al mercato, ma al momento prevale un equilibrio fragile, con pochi scossoni ma molte incognite.
[Nella foto un’immagine dell’archivio di SANGOI GROUP.]
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Editor-in-Chief : Alessandra Sangoi
CEO di SANGOI Group