Andamento del mercato dei piani
La situazione del mercato dei piani risente ancora di un forte rallentamento degli scambi dovuto alle prospettive incerte percepite dagli operatori anche sulla scia di offerte di importazione molto competitive provenienti dai paesi asiatici.
Ciò ha comportato la scomparsa della domanda apparente in Europa e il blocco delle compravendite lungo tutta la filiera. Sia i produttori che i distributori lamentano una carenza di domanda che sta generando pessimismo in tutto il mercato.
Va evidenziato che lo scarso volume degli scambi non consente di delineare un quadro chiaro dei livelli di prezzo dei vari prodotti. I produttori cercano di sostenere le quotazioni evitano di inseguire le richieste di riduzione di prezzo del mercato. La modalità con cui perseguono questo obiettivo è attraverso il rallentamento dei volumi produttivi.
Molti operatori si aspettano che la domanda e l’attività di vendita possano riprendere a giugno e nonostante l’attuale incertezza non prevedono gravi cedimenti. Ciò in considerazione della robusta domanda europea di uso finale di alcuni settori di impiego. Il sentiment diffuso è che l’attuale pausa sia un periodo di aggiustamento dei prezzi necessario a favorire il riavvio la domanda nelle prossime settimane.
L’India introduce dazi all’esportazione di acciaio e di altri prodotti
L’India è uno dei principali Paesi di import dei prodotti piani in Europa. Va quindi valutato attentamente l’impatto della recente decisione del governo Indiano di applicare dei dazi alle esportazioni di numerosi prodotti tra cui l’acciaio.
Le esportazioni di prodotti piani in acciaio legato e non legato laminati a caldo e a freddo di larghezza pari o superiore a 600 mm acciaio saranno gravate da un dazio del 15%. Il minerale di ferro in tutte le sue qualità sarà soggetto ad un dazio del 50%. Le esportazioni di ghisa saranno soggette a un dazio del 15%.
In seguito all’impennata dei prezzi del carbone a livello globale e nazionale il governo indiano ha invece eliminato il dazio all’importazione del 5% sul coke metallurgico e del 2,5% sul carbone da coke.
L’annuncio di consistenti dazi all’esportazione su materie prime chiave e sull’acciaio denota l’intenzione del governo indiano di controllare l’inflazione e i prezzi. L’obiettivo è stato perseguito anche attraverso la decisione di ridurre le accise su benzina e diesel e di limitare le esportazioni di grano.
In seguito alla guerra tra Russia e Ucraina, i prezzi dell’acciaio a livello globale e nazionale sono aumentati bruscamente in concomitanza con l’aumento dei prezzi dell’energia che ha portato all’innalzamento dell’inflazione globale. I dazi all’esportazione sull’acciaio dovrebbero accrescere la disponibilità di prodotti per il mercato interno indiano con un conseguente calo dei prezzi dell’acciaio.
Le previsioni di ripresa della domanda di acciaio in Cina
La riduzione del consumo di acciaio in Cina dovrebbe avere un’inversione di tendenza nel breve termine. I motivi di riduzione dei consumi riguardano da un lato le restrizioni decise dalle autorità pubbliche per prevenire la diffusione del Covid e dall’altro il rallentamento del settore immobiliare. Questi due fattori hanno determinato un eccesso di offerta nel mercato dell’acciaio destinato però presto a riassorbirsi.
Il miglioramento delle prospettive della domanda è in relazione alla recente decisione della Cina di ridurre i tassi di interesse dei prestiti immobiliari per gli acquirenti di prima casa. Ciò indica infatti una chiara intenzione del Paese di voler sostenere il settore immobiliare ed in questo modo di anche di alleggerire la compressione della domanda di acciaio.
Ad ulteriore beneficio della ripresa della domanda di acciaio va evidenziato che le misure per di riduzione della diffusione del COVID-19 inizieranno presto a mostrare risultati, portando a movimenti logistici più fluidi all’interno del paese ed a maggiori scambi.
Le restrizioni sociali indotte dalla pandemia ed i lockdown in Cina sono stati i principali motivi alla base del crollo dei dati economici di aprile e hanno anche ostacolato le misure di stimolo nei settori delle infrastrutture, della proprietà e manifatturiero.
Alcune fonti di mercato ritengono che non appena la logistica e i viaggi potranno tornare alla normalità, la politica fiscale e monetaria della Cina contribuirà alla ripresa degli investimenti infrastrutturali e della produzione manifatturiera.
Anche il consumo di beni al dettaglio della Cina migliorerà e questo aiuterà conseguentemente la ripresa della domanda di acciaio nel manifatturiero.
Prospettive cupe per Acciaierie d’Italia
I problemi che coinvolgono Acciaierie d’Italia si stanno aggravando sull’onda della peggiorata situazione di mercato.
Il disappunto degli operatori relativamente all’applicazione di un extra costo da parte dell’azienda su contratti già definiti ha portato a numerosi recessi dall’evasione dei contratti in corso. Ciò anche alla luce dell’andamento sfavorevole del mercato e dei ritardi nelle consegne di materiale già pronto per essere spedito senza chiare motivazioni ufficiali da parte di Acciaierie d’Italia.
Va inoltre evidenziato che le discutibili scelte commerciali di dell’azienda stanno creando tensioni con i clienti dell’azienda ed inducendo gli stessi a dirottare i loro fabbisogni di materiale verso altri fornitori.
In questo quadro si prospettano problemi di liquidità ed alcuni fornitori lamentano già ritardi nei pagamenti delle loro forniture.
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Alessandra Sangoi
CEO