Andamento del mercato dei piani

Le prospettive congiunturali rese incerte dal rischio di recessione, dai rincari dei costi energetici e dall’elevato tasso di inflazione, hanno pesato anche sull’attività del mercato dei piani. Gli scambi di coils hanno riguardato volumi ridotti in relazione alla sola componente della domanda reale. La domanda apparente è risultata quasi completamente assente.

Alcuni operatori si aspettano che entro fine anno ci possa essere comunque una ripresa della domanda legata proprio alle necessità di ripristino delle scorte fortemente ridimensionate dai pochi acquisti lanciati lungo la filiera nei mesi scorsi. Alcuni segnali positivi dal lato della domanda potrebbero quindi essere incombenti

Nel suo ultimo outlook pubblicato ad agosto, Eurofer ha indicato che la domanda apparente di acciaio in Europa dovrebbe scendere del 2,6% su base annua nel Q4, dopo cali del 4,3% e del 5,9% rispettivamente nel Q3 e nel Q2. Un forte rimbalzo del 6,2% è previsto nel primo trimestre 2023.

Negli ultimi mesi la domanda di piani ha risentito fortemente della persistente debolezza del settore automobilistico in Europa. Tuttavia, mentre la produzione automobilistica in Europa è a livelli bassi da alcuni mesi, ci sono alcuni piccoli segnali incoraggianti. Secondo gli ultimi dati diffusi da ACEA, le nuove immatricolazioni di auto in Europa ad agosto hanno segnato la prima crescita mensile positiva su base annua (+4,4%) dal terzo trimestre 2021.

Nell’attuale fase di incertezza i produttori di acciaio sono comunque riluttanti a concedere sconti a causa degli elevati costi di produzione. Inoltre essi ritengono che i tagli alla produzione attuati portino l’offerta e la domanda in equilibrio creando le condizioni per una tenuta dei prezzi.

È ormai noto infatti che le acciaierie stiano agendo sullo stop ai loro impianti produttivi per limitare i volumi di coils prodotti e scaricare in questo modo i maggiori costi di produzione sui prezzi di vendita. Fonti di mercato hanno stimato che le capacità dei produttori di acciaio sono diminuite di circa il 20%-25%.

Viene inoltre evidenziato che siano preferite le produzioni di coils a caldo rispetto a quelle dei coils rivestiti in considerazione dei maggiori costi necessari per le produzioni dei coils rivestiti.

Le offerte dall’import provenienti dai Paesi Asiatici continuano ad essere competitive ma i tempi di consegna e l’incertezza del quadro di mercato scoraggiano gli acquisti.

 

La sovraccapacità mondiale dell’acciaio

Secondo il Comitato Siderurgico dell’OCSE, il rallentamento dei mercati mondiali dell’acciaio ha messo in evidenza il problema della sovraccapacità produttiva mondiale che quest’anno potrebbe superare i 560 milioni di tonnellate.

La sovraccapacità mondiale si è concentrata in Medio Oriente, Asia meridionale e Sud-est asiatico. Molte delle nuove installazioni in Asia si sono concentrate sul processo di produzione di acciaio ad alta intensità di carbone. La capacità siderurgica mondiale dovrebbe aumentare nel 2022 per il quarto anno consecutivo, aumentando di quasi 30 milioni di tonnellate ad un livello di 2,4 miliardi di tonnellate. Durante il periodo 2023-25, è previsto un ulteriore aumento del 5,9% rispetto al livello di capacità globale del 2022. L’aumento della sovraccapacità è amplificato anche dall’aspettativa di una flessione del consumo di acciaio.

La ripresa del mercato globale dell’acciaio dalla recessione del Covid-19 è stata di breve durata. Grazie a ciò le condizioni di mercato sono migliorate nel 2021 ma nel corso del 2022 si è ben presto verificata una svolta significativa in peggio come conseguenza della guerra in corso in Ucraina. “Il consumo globale di acciaio si è contratto in modo significativo nella prima metà di quest’anno a causa del rapido deterioramento del contesto economico” ha dichiarato OCSE.

Il comitato siderurgico ritiene che in prospettiva, sia fondamentale continuare ad affrontare i problemi strutturali del settore ed in particolare quelli legati alle sovvenzioni.

L’aumento della capacità previsto nei prossimi anni spinge verso l’opportunità di astenersi da misure che alimentino le pressioni sull’eccesso di offerta nei mercati. Misure che ricomprendono sussidi e varie forme di sostegno per stimolare la produzione dell’acciaio abbassando artificialmente i costi della produzione di acciaio ha spiegato l’OCSE.

 

La produzione globale di acciaio scende del 3% ad agosto

La produzione globale di acciaio grezzo è risultata di 150,55 milioni di tonnellate ad agosto, in calo del 3,0% su base annua, ma superiore dell’1,1% rispetto al minimo toccato a luglio, secondo i dati della World Steel Association.

La produzione totale per i primi otto mesi del 2022 è stata di 1,25 milioni di tonnellate, in calo del 5,2% sull’anno.

La Cina ha prodotto 83,9 milioni di tonnellate ad agosto, in crescita dello 0,5% rispetto a un anno fa e in aumento del 3,0% rispetto al dato minimo del mese di luglio. La produzione della Cina è pari al 55,7% della produzione globale totale di acciaio grezzo.

La produzione di acciaio da gennaio ad agosto in Cina è stata pari a 693,2 milioni di tonnellate, in calo del 5,7% su base annua.

Il secondo più grande produttore di acciaio al mondo, l’India, ha visto la produzione crescere dell’1,2% su base annua ad agosto a 10,2 milioni di tonnellate. La produzione cumulativa dell’India da gennaio ad agosto è aumentata del 7,1% a 83,5 milioni di tonnellate, secondo worldsteel.

La produzione giapponese di agosto è stata di 7,3 milioni di tonnellate, in calo del 7,4% sull’anno, ma in aumento dello 0,2% rispetto al minimo toccato a luglio, con la produzione di gennaio-agosto in calo del 5,2% sull’anno a 60,7 milioni di tonnellate.

Si stima che la Russia abbia prodotto 5,9 milioni di tonnellate ad agosto, in calo del 5,5% rispetto ad agosto 2021 e dell’1% da luglio, portando la sua produzione stimata da gennaio-agosto a 48,9 milioni di tonnellate, in calo del 5,8% sull’anno.

La Corea del Sud ha prodotto circa 6,1 milioni di tonnellate di acciaio grezzo ad agosto, in calo dello 0,4% su base annua e dello 0,1% su base mensile, con il volume di otto mesi in calo del 3% su base annua a 46 milioni di tonnellate.

Produzione europea gennaio-agosto in calo del 7,3%

Per l’Europa, compresi il Regno Unito e la Turchia, la produzione di acciaio grezzo è scesa del 14,8% sull’anno ad agosto a 13,3 milioni di tonnellate, ed è anche diminuita del 9,1% rispetto al dato di luglio.

Il volume europeo di gennaio-agosto è stato di 126,13 milioni di tonnellate, in calo del 7,3% sull’anno.

La Germania, il più grande produttore di acciaio in Europa, ha visto la sua produzione di acciaio grezzo scendere del 2,3% sull’anno ad agosto a 2,9 milioni di tonnellate, che è anche scesa del 3,3% sul mese a un minimo di due anni. Nel periodo gennaio-agosto, la Germania ha prodotto 25,4 milioni di acciaio grezzo, in calo del 4,8% su base annua.

Turchia Produzione di agosto in calo del 21% su base annua

Anche la produzione turca di agosto è scesa del 21% su base annua a 2,8 milioni di tonnellate, secondo i dati, sebbene sia aumentata del 3,8% rispetto al volume di luglio. La produzione a otto mesi è scesa dell’8,8% sull’anno a 24,4 milioni di tonnellate.

 

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Alessandra Sangoi

Alessandra Sangoi
CEO

Mercato acciaio ottobre 2022

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