Aggiornamenti sul mercato dei piani 23 gennaio 2023

Andamento del mercato dei piani

Il mercato europeo dei coils è ancora in tensione a seguito degli aumenti subiti dai prezzi dei coils nell’ultimo mese. La tendenza pare possa riservare ulteriori possibili risalite.

Il sentiment diffuso tra gli operatori è rialzista sulla possibile direzione dei prezzi nonostante la fragilità della ripresa. I produttori si dimostrano infatti fermi nell’applicazione dei loro aumenti con scarsa disponibilità e negoziare. Stante l’allungarsi dei tempi di consegna dovuto al buon portafoglio di ordini, l’intenzione dei produttori è di fissare ulteriori rincari.

Secondo fonti le acciaierie europee avrebbero esaurito la capacità produttiva dei coils a caldo per le consegne di marzo. Le stesse non hanno ancora annunciato i prezzi per la consegna di aprile che sono dati però in ulteriore crescita.

Le condizioni che hanno favorito la risalita dei prezzi dipendono da un insieme di fattori che si riconducono principalmente al ritorno sul mercato di diversi operatori dopo la lunga fase di de-stoccaggio degli ultimi 3 trimestri del 2022. Ciò è avvenuto però in un momento in cui si sono concretizzati molti tagli alla produzione da parte delle acciaierie.

L’import

In questo quadro le offerte dall’import non sembrano particolarmente competitive stante la lunghezza dei tempi di consegna. Il differenziale con i prezzi dell’importazione risulta più ampio nelle offerte dei coils a freddo rispetto a quanto rilevato per i coils a caldo.

Si osserva che il sensibile aumento dei prezzi delle importazioni rispetto ai livelli della fine dello scorso anno e l’allungamento dei tempi di consegna abbiano finora tenuto i buyers europei lontani dalle negoziazioni con i fornitori esteri.

I centri servizi

Secondo le agenzie di analisi del mercato siderurgico, i centri servizi pare abbiano acquistato sufficientemente per assicurarsi la copertura dei fabbisogni dei prossimi mesi e per il momento sono prudenti nella gestione degli acquisti ai nuovi livelli di offerta. Ciò nonostante i produttori sono molto determinati a voler raggiungere un’ulteriore soglia di aumento di almeno 30 Euro sui prezzi base dei coils a caldo.

Il sentiment degli operatori

Molti operatori stanno mettendo in discussione la sostenibilità della recente tendenza al rialzo dei prezzi data la limitata domanda degli utenti finali e dati i quadri economico e geopolitico incerti. Viene osservato che i recenti aumenti dei prezzi dei coils a caldo sono stati favoriti da una ridotta disponibilità di materiale derivante dai tagli alla produzione decisi dai produttori piuttosto che da una crescita della domanda. Ciò comporta una difficoltà nel trasferire i prezzi più alti a valle.

In questo contesto di forte volatilità dei prezzi gli operatori della distribuzione tendono a negoziare “back to back” correlando strettamente gli acquisti agli impegni di vendita. La tendenza è quella di gestire in modo accorto le necessità di riassortimento dei magazzini.

 

La produzione italiana di acciaio grezzo scende nel 2022

La produzione italiana di acciaio grezzo è diminuita dell’11,5% su base annua nel 2022 a 21,6 milioni di tonnellate e del 15,6% su base annua a 1,2 milioni di tonnellate a dicembre, secondo i dati diffusi da Federacciai l’associazione dei produttori di acciaio.

La produzione italiana di acciaio piano è crollata del 17,6% a 642.000 tonnellate il mese scorso e del 13,8% nell’intero 2022 a 9,5 tonnellate. Anche la produzione di lunghi è diminuita del 22,4% a 660.000 tonnellate a dicembre e del 12% a 12 tonnellate nell’intero anno.

Il forte calo pare sia dovuto ai numerosi fermi degli impianti nazionali nella seconda parte dello scorso anno decisi con l’obiettivo di bilanciare l’offerta e la domanda in considerazione della flessione generale della domanda di acciaio. Anche Acciaierie d’Italia, il più grande produttore di acciaio italiano, ha prodotto a capacità fortemente ridotta l’anno scorso con oltre 3.000 lavoratori in cassa integrazione.

La produzione di acciaio grezzo nel 2021 è aumentata del 19,8% su base annua a 24,4 milioni di tonnellate ed è diminuita nel 2020, l’anno della pandemia del 12,1% secondo Federacciai.

 

I volumi delle importazioni di coils a caldo in Europa continuano a diminuire

I volumi delle importazioni di bobine laminate a caldo in Europa sono diminuiti significativamente nel 2022, a causa delle sanzioni contro la Russia, della limitata disponibilità dall’Ucraina e della debolezza generale della domanda a valle dell’UE.

Secondo i dati ufficiali, nel periodo gennaio-novembre 2022, le importazioni di HRC dell’UE sono diminuite di circa il 25% su base annua. La riduzione è stata osservata principalmente nella seconda metà dell’anno. Nel 2021 le importazioni di HRC hanno raggiunto quasi 10 milioni di tonnellate, mentre nel 2022 queste sono rimaste ben al di sotto delle 8 tonnellate.

La tendenza alla riduzione delle importazioni di HRC è continuata anche durante le prime settimane del 2023.

Anche gli altri prodotti in bobina hanno sofferto nel 2022. L’importazione delle bobine laminate a freddo è diminuita di quasi il 17% nel periodo gennaio-novembre, mentre la bobina zincata a caldo è diminuita del 25% per le applicazioni non automobilistiche e del 12% per il settore automobilistico.

 

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Alessandra Sangoi

Alessandra Sangoi
CEO

Mercato al 23 gennaio 2023

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