I documenti di controllo che l’acquirente di nastri, lamiere e bandelle in acciaio può richiedere al proprio fornitore per verificare la conformità con i requisiti dell’ordine sono specificati dalla norma UNI EN 10204.
Capita spesso di riscontrare dei dubbi sulle differenze tra i tipi di documenti di controllo che possono essere richiesti al proprio fornitore.
Allo scopo di evitare inutili appesantimenti burocratici negli scambi di documenti previsti nelle forniture di semilavorati in acciaio, è bene sapere esattamente quali siano le differenze tra i diversi tipi di documenti di controllo per verificare innanzitutto se sia necessario richiedere al proprio fornitore un documento di controllo e/o quale sia il documento più idoneo alle proprie necessità.
Premesse
Si definiscono controlli non specifici i controlli eseguiti dal fornitore in accordo con le proprie procedure per accertare se i prodotti, definiti dalla stessa specifica di prodotto e prodotti con lo stesso processo di fabbricazione, sono conformi o meno ai requisiti dell’ordine. Non necessariamente i controlli sono eseguiti sul materiale effettivamente fornito.
Si definiscono controlli specifici i controlli eseguiti dal fornitore, prima della consegna, in conformità alla specifica di prodotto, sui prodotti da fornire o sulle unità di prova di cui i prodotti forniti fanno parte, al fine di verificare se tali prodotti sono conformi ai requisiti dell’ordine. Per ordine si intende l’ordine del cliente al fornitore, recepito dal fornitore con la definizione del prodotto fornibile e delle relative specifiche, tramite l’invio della propria conferma d’ordine.
Per specifica di prodotto si intende l’insieme dei requisiti tecnici dettagliati e completi relativi all’ordine, stabiliti in forma scritta come, per esempio, regolamenti, norme e altre specifiche di riferimento.
Dichiarazione di conformità all’ordine 2.1
È il certificato che attesta la conformità del prodotto fornito all’ordine, senza indicare risultati di prova.
Il rilascio del certificato 2.1. è basato su controlli non specifici.
Se il fornitore è un’azienda certificata secondo gli standard della UNI EN ISO 9001:2015, le procedure di controllo della conformità del materiale alla conferma di vendita sono descritte nel suo manuale della qualità.
Contenuti del Certificato 2.1:
- Riferimenti del fabbricante.
- Numerazione progressiva.
- Data di emissione.
- Riferimento all’ordine del cliente.
- Descrizione del prodotto (riferimenti normativi per prodotto, per materiale, dimensioni e caratteristiche prodotto).
- Dati quantitativi e riferimento al ddt.
- Dichiarazione di conformità.
- Firma del responsabile (nome e posizione aziendale).
Attestato di controllo 2.2
Il certificato 2.2 è il documento con cui il produttore attesta che i prodotti forniti sono conformi a quanto concordato nell’ordine e in cui fornisce risultati di prova, sulla base di controlli non specifici.
Contenuti del Certificato 2.2:
- Riferimenti del fabbricante.
- Numerazione progressiva.
- Data di emissione.
- Riferimento all’ordine del cliente.
- Descrizione del prodotto (riferimenti normativi per prodotto, per materiale, dimensioni e caratteristiche prodotto).
- Dati quantitativi e riferimento al ddt.
- Risultati delle prove e dei controlli non specifici eseguiti correntemente lungo il processo produttivo per materiali definiti dalla stessa specifica di prodotto. La norma di prodotto indica normalmente i dati da riportare.
- Firma.
Nel caso di acciai per impieghi strutturali secondo EN10025, vale la pena ricordare che la marcatura CE prevede il solo certificato 2.2 per tutte le qualità S235, S275, S355, nei gradi JR e J0 e non il 3.1.
Certificato di collaudo 3.1.
Il certificato 3.1 è il documento con cui il produttore dichiara che i prodotti forniti sono conformi alle richieste dell’ordine e in cui fornisce i risultati di prova, basati su controlli specifici. Deve essere possibile per il fabbricante trasferire sul certificato di controllo 3.1 risultati di prova pertinenti, ottenuti dal controllo specifico sui prodotti primari o in entrata che utilizza, a condizione che il fabbricante applichi procedure di rintracciabilità e possa fornire i documenti di controllo corrispondenti richiesti.
Contenuti del Certificato 3.1:
- Riferimenti del fabbricante.
- Numerazione progressiva.
- Data di emissione.
- Riferimento all’ordine del cliente.
- Descrizione del prodotto (riferimenti normativi per prodotto, per materiale, dimensioni e caratteristiche prodotto).
- Dati quantitativi e riferimento al ddt.
- Requisiti aggiuntivi concordati all’ordine.
- Risultati delle prove e dei controlli eseguiti sul prodotto o sulle unità di controllo così come prescritto nelle norme e/o regole. La norma dell’ordine indica normalmente le prove e i controlli da certificare.
- Dichiarazione di conformità all’ordine.
- Firma.
Considerazioni
Il certificato 3.1 comporta una prova specifica sul materiale fornito che viene suggerita solo quando le caratteristiche meccaniche misurate possano, ad esempio, essere utili per la taratura e/o il set up dei macchinari impiegati per le lavorazioni successive, o quando la specifica di prodotto lo preveda obbligatoriamente, come, ad esempio, nel caso degli acciai conformi alla norma EN10025 per impieghi strutturali, per le sole qualità SnnnJ2, con resilienza garantita a -20°C.
A tale proposito vale la pena ricordare che in merito alle qualità strutturali EN10025, S235, S75, S355 nei gradi JR e J0, è sufficiente la certificazione 2.2 a supporto della marcatura CE.
La fornitura di un certificato 3.1 comporta un extra costo che viene considerato nel prezzo di vendita.
Per evitare extracosti non necessari, nei casi in cui non vi siano esigenze imposte dal processo di lavorazione, è consigliabile quindi limitarsi alla richiesta del certificato 2.1. o 2.2.
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Alessandra Sangoi
CEO