Andamento del mercato dei piani

Si incominciano ad avvertire segnali di risveglio nel mercato dei piani con un tono della domanda più vivace che ha favorito un immediato rimbalzo dei prezzi dei coils.

È ormai diffusa la convinzione che i livelli di fondo del mercato siano stati ormai superati e che le acciaierie stiano favorendo l’incremento dei prezzi dei coils sulla spinta della crescita degli ordini acquisiti nell’ultima settimana. I prezzi offerti dalle acciaierie sono saliti mediamente sull’ordine degli Euro 30-50/ton rispetto ai recenti livelli minimi.

L’approssimarsi delle chiusure degli stabilimenti produttivi ha contribuito ad accelerare l’attività di scambio per i fabbisogni dei primi mesi del 2023.

Il mercato finale è ancora riluttante alle dinamiche dei recenti rialzi anche in virtù delle incerte prospettive per l’inizio del 2023.

Secondo alcuni operatori la domanda degli utilizzatori finali potrebbe rivelarsi insufficiente a sostenere un aumento significativo dei prezzi. Va comunque tenuto presente che la componente dei fabbisogni legati al ripristino delle scorte si stia ora senz’altro palesando dopo molti mesi di destoccaggio.

Il mercato dei piani in Asia

Anche in Asia il mercato dei coils ha registrato un forte aumento sulla scia delle aspettative che la domanda cinese di acciaio sia destinata ad aumentare grazie a nuovi sostegni voluti dalla politica.

Nell’ambito del politburo cinese, l’organo decisionale del Partito comunista cinese, è stato dichiarato in un recente meeting che la stabilità della crescita economica sarà la massima priorità economica del paese nel 2023.

Inoltre, la conferenza annuale del lavoro economico centrale del paese è prevista per la prossima settimana. A seguito della conferenza sono attese misure di stimolo ingenti in particolare a sostegno del settore immobiliare.

Per quanto riguarda i prezzi dei coils a caldo è stato rilevato un incremento sostenuto dalla vivacità degli scambi. Sia i commercianti che gli utenti finali hanno lanciato molti ordini di acquisto ed alcune acciaierie sembra abbiano sospeso le loro offerte in considerazione dell’elevato livello delle richieste di materiale.

Inoltre, la Cina ha allentato le restrizioni Covid a un ritmo molto più veloce del previsto alimentando le speranze della crescita della domanda negli ultimi giorni.

Il mercato dei piani in Turchia

I produttori turchi di bobine laminate a caldo hanno recentemente aumentato i prezzi dei coils sulla scia del rialzo del mercato dei rottami che è stato colto come un segnale di cambio di tendenza per i buyers del mercato interno.

La ripresa del mercato dei coils è stata talmente rapida che alcuni produttori hanno persino esaurito le consegne di gennaio. La spinta al ritorno agli acquisti da parte degli operatori va senz’altro ricondotta anche al ridimensionamento delle scorte ed alla conseguente necessità della loro ricostituzione.

I produttori turchi si stanno concentrando esclusivamente sul mercato interno in quanto il basso livello dei prezzi in Europa li rende poco competitivi rispetto ai competitor europei e asiatici. Va detto che il rialzo dei prezzi che si sta verificando anche in Europa sta rigenerando l’interesse dei produttori turchi all’export verso il vecchio continente.

Le prospettate restrizioni all’export di rottame

L’associazione europea dei produttori di acciaio Eurofer ha recentemente accolto con favore l’approvazione di una riforma della politica commerciale dell’UE in materia di rottami di acciaio e metalli che potrebbe ostacolare significativamente le esportazioni di rottami.

È attesa la manifestazione di contrarietà dei commercianti di rottami per le conseguenze che questa decisione avrà in relazione ai prezzi dei rottami metallici sia dell’UE che a livello mondiale.

Secondo il Parlamento europeo la riforma delle procedure e delle misure di controllo dell’UE sulle spedizioni di rifiuti in generale è finalizzata alla promozione dell’economia circolare, dell’efficienza delle risorse e degli obiettivi di inquinamento zero dell’Europa.

La riforma prevede che tutte le imprese dell’UE che esportano rifiuti al di fuori del blocco dovrebbero garantire che gli impianti che ricevono i loro rifiuti siano soggetti a un audit indipendente che dimostri che gestiscono i rifiuti in modo ecologicamente corretto.

L’adozione delle nuove misure è prevista per gennaio.

I rottami ferrosi sono di gran lunga i rifiuti più esportati dall’UE, con esportazioni per un totale di 19,5 milioni di tonnellate nel 2021, pari al 59% di tutte le esportazioni di rifiuti dell’UE, secondo l’ufficio statistico dell’UE Eurostat.

Secondo Eurofer il materiale attualmente esportato potrebbe essere riciclato all’interno dell’UE in nuovi prodotti siderurgici, seguendo gli elevati standard ambientali dell’UE.

L’International Recycling Bureau (BIR), con sede a Bruxelles, un forte sostenitore del libero scambio, non si è espressa a seguito del voto del Parlamento europeo sulle limitazioni alle spedizioni di rifiuti.

Va comunque evidenziato che all’inizio di quest’anno i dirigenti del BIR avevano affermato che l’imposizione di controlli sulle esportazioni di rottami di acciaio e metalli dell’UE rischiava di distorcere i mercati internazionali e regionali dei rottami, in particolare per i rottami ferrosi. I vincoli all’export di rottame potrebbero infatti comportare la riduzione dell’approvvigionamento nel mercato globale. Ciò determinerebbe il forte rialzo dei prezzi in alcuni mercati globali. In Europa i vincoli potrebbero invece comportare prezzi regionali più bassi. Questo a sua volta favorirebbe i produttori di acciaio dell’UE, riducendo il costo per le acciaierie di rottami ferrosi, che probabilmente saranno sempre più ricercati per la realizzazione dei progetti di decarbonizzazione.

Com’è noto, infatti la produzione di acciaio con forni elettrici ad arco a base di rottami produce emissioni di carbonio significativamente inferiori rispetto al minerale di ferro e alla produzione integrata di acciaio a base di carbone da coke.

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Alessandra Sangoi
CEO